Diego Pignatelli

risveglioIl risveglio dell’intelligenza, Verso una nuova psicologia dell’Essere.
Le Filosofie Orientali alla volta delle Nuove Teorie Transpersonali.

Montedit, Milano, 2007

I buddisti ci offrono le immagini di mandala multicolori, i sufisti la kabah mistica, la pietra nera sacrale, i taoisti immagini di draghi che volano… “volano sopra i paradossi…”. Noi moderni abbiamo trovato altre definizioni: “la danza delle particelle subatomiche”, materia e antimateria, principio di indeterminazione, l’ordine “implicato” di Bohm. “L’urgenza del sacro è una verità mistica per un cercatore di verità”, scrive Diego Pignatelli. Da quando il radioso olimpo degli dei greci, sostituito dal simbolismo monoteista Giudaico-Cristiano, si è trasformato in verbo e regole condivise, l’uomo identificatosi con l’ordine convenzionale, si è negato il proprio bisogno primario e il diritto fondamentale: quello della trascendenza. Ma nella nostra cultura non importa, scrive ancora Pignatelli, se il verbo è vivo o morto, quel che conta è che sia istituzionalmente accettato. Ma se all’individuo non è permesso di prendere contatto con realtà soggiacenti alla sua realtà consensuale oggettiva, il sacro bussa alla porta e chiede di uscire dai santuari… e l’uomo moderno non può più esimersi dall’accogliere e richiamare le sue divinità, i suoi simboli e archetipi. Ognuno dei quali offre la sua nota “al suono primordiale dell’arpa celeste, simbolo vivente di un cosmo popolato da dei, di un olimpo alchemico e boreale”.

La vita si manifesta ovunque dinanzi ai nostri occhi pieni di meraviglia, nell’incessante accendersi pullulante di energia, nel pulsare dei ritmi vibranti, nella misteriosa danza delle particelle elementari intorno al fuoco primordiale. I mistici danno un nome a questa energia: la chiamano “la danza di Shiva”. Venerato e temuto, Shiva è il divino manifestatosi sotto forma di energia cosmica. Nei suoi multipli aspetti presiede i due mondi, visibile e invisibile. La danza di Shiva e il suono del suo tamburo sono il filo conduttore del libro di Diego Pignatelli, fresco di stampa, intitolato “Il risveglio dell’intelligenza, Verso una nuova psicologia dell’Essere. Le Filosofie Orientali alla volta delle Nuove Teorie Transpersonali”. Quello che Pignatelli ci offre è un appuntamento con l’invisibile, un tuffo nell’eclettico mondo dei più recenti (e antichi) sviluppi della conoscenza seguendo una moderna autostrada spirituale che gira a 360 gradi, avvolgendo ogni aspetto della consapevolezza, da Krishnamurti a Chuang Tzu, da Allan Watts e Henrich Zimmer a Stanislav Grof, da Ken Wilber a David Bowm.

Parole vive che suscitano nel lettore una risposta altrettanto vitale, capaci di aprirci a una più profonda comprensione di ciò che solitamente sembra incomprensibile. Un’interpretazione personalissima e originale del “risveglio” della coscienza che riflette non solo un’ampia cultura sull’argomento ma anche una certa sensibilità “poetica” che trasuda dell’esperienza soggettiva del suo autore. Un libro importante nell’attuale, scarso, panorama degli scritti transpersonali in lingua italiana.

“La cultura post-moderna, sommersa dal caos del tempo sta facendo esplodere il mondo in un’era apocalittica che non ha pari nel tempo…”

E la scienza, risvegliatasi da un lungo letargo, sembra ora scorgere nel caleidoscopio dell’universo, il riflesso di un’unica realtà invisibile al mondo manifesto. Realtà che David Bohm ipotizzò come un ordine implicito (celato) di un livello più profondo, la cui dimensione non ci è data sapere… ordine soggiacente all’ordine esplicito (svelato), individuato come la realtà oggettiva. Ordine “implicato” questo che si definisce come una realtà molto vicina ai Mondi Paralleli, descritti dai mistici di ogni tempo che rivelarono attraverso i Veda la matrice filosofica di un universo dove tutto è interconnesso e dove tutto è possibile. Una dimensione cosmica nella quale il sacro è un luogo accessibile.

… Sacro come un reliquiario, come una decifrazione devanagari sanscrita, sacro come il Gange. Sacro come Nandi, il toro di Shiva, sacro come la dea Kali dalle iinnumerevoli braccia, custode del tempo…”

Una scienza che apre le porte quindi della nostra limitata percezione sensoriale, sfida il vecchio paradigma newtoniano-cartesiano e affina nuove teorie in una visione del Cosmo post-post-moderno. Una scienza cha spalanca la porta sacra che potrebbe condurci alle soglie della liberazione.

“… una lotta tra i figli della notte e i figli della luce che nuotano nei fondali dell’abisso cosmico, la dove le acque sono creazione e resurrezione, assorbimento e catarsi, visione e esaltazione…”

Per Pignatelli il gioco divino, incomprensibile agli umani, attraverso il quale Dio si nasconde da se stesso per poi rivelarsi illuminandosi di sacro, può sembrare una parabola cosmica, ma è proprio Questo il segreto che racchiude il nostro universo, nella sua ultima sfida, nella sua ultima esasperazione, la storia umana.